Segnaliamo le tavole rotonde “Riproduzione sociale” di giovedì 20 ottobre ore 19, via Zamboni 38 e “Salario, lavoro, reddito e di venerdì 21 ottobre ore 20.30, via Zamboni 38 verso l’appuntamento del 22 ottobre.

Tavola rotonda “riproduzione”

Per il secondo appuntamento di ConvergenX – parole e pratiche in movimento, verso la manifestazione “Convergere per insorgere” del 22 ottobre e oltre, proponiamo una tavola rotonda dedicata alla riproduzione sociale, alla sua crisi, ai terreni di lotta possibili in uno scenario segnato dalla guerra in Ucraina e dalla declinazione reazionaria delle politiche europee di ripresa e resilienza da parte del governo Meloni in Italia.

Vogliamo parlare di riproduzione sociale a partire dalle sue condizioni patriarcali e razziste e dall’urgenza di sfidarle efficacemente. Come è possibile ripensare e praticare in maniera espansiva la lotta contro la violenza patriarcale e contro il razzismo in un momento in cui a livello transnazionale l’inno alla famiglia, gli attacchi alla libertà di abortire e alla libertà sessuale, la militarizzazione dei confini e la concessione differenziale di diritti costituiscono la base fondamentale e nascosta delle politiche di guerra e di ricostruzione economica?

Vogliamo discutere di riproduzione ambientale ed ecologica. Come costruire collettivamente le condizioni per rifiutare gli imperativi di guerra che reclamano sacrifici e rischiano di chiudere il campo di scontro della lotta globale per la giustizia climatica e quello che si è aperto con la pandemia sul terreno della salute? 

Vogliamo discutere di riproduzione culturale e scolastica: mentre procederà la corsa per gestire le risorse di ‘ripresa e resilienza’, l’istruzione sarà sempre più immiserita e orientata a garantire la riproduzione di una forza lavoro povera e funzionale ai diversi obiettivi della transizione. Come possono le lotte sul terreno dell’istruzione aggredire le politiche transnazionali di ingiustizia climatica e i piani industriali di ripresa, le gerarchie razziste e sessiste che li sorreggono? 

Invitiamo tutte e tutti a intervenire su come dare forza e contenuto alla prospettiva della convergenza, a partire da questi terreni di lotta comuni e inaggirabili. 

La tavola rotonda sarà introdotta dagli interventi di (in aggiornamento): 

Girolamo De Michele (insegnante)

Assemblea donne Coordinamento migranti

Luca Negrogno (Assemblea per la salute del territorio)

Maura Benegiamo (Ecologia Politica Network – POE)

Tavola rotonda salario/reddito

Negli ultimi anni, tanto in Italia quanto sullo scenario transnazionale, si sono definite una serie di lotte nel mondo del lavoro e attorno al tema del salario. Conflitti contro licenziamenti e delocalizzazioni, picchetti e blocchi lungo le catene della logistica, scioperi nel lavoro di piattaforma come quello dei riders, mobilitazioni sul tema della disoccupazione. Al contempo, pur sotto il costante attacco da parte di attori come Confindustria e sotto la spinta delle politiche messe in atto dall’Unione Europea, si sono posti all’attenzione pubblica e nelle politiche temi come quello del salario minimo e del reddito di cittadinanza. 

D’altro canto, alcuni elementi che potrebbero essere considerati appartenenti al mondo del lavoro hanno invece attraversato il lessico e le pratiche di molti movimenti. Si pensi ad esempio al fatto che sia il movimento transfemminista che quello ambientalista hanno attivato e risignificato la parola d’ordine dello “sciopero” contro la violenza patriarcale e per la giustizia climatica riuscendo a trasformarlo da una pratica solo vertenziale in un processo di articolazione politica tra istanze e soggetti diversi. O a quando a marzo un giovane studente in alternanza scuola lavoro è morto sul posto di lavoro, in molti cortei studenteschi venne cantato il coro di GKN “Insorgiamo”.

Durante i picchi più intensi della pandemia, gli scioperi e le proteste nei settori decretati “essenziali”, occupati in gran maggioranza da donne e migranti,  e il fenomeno delle grandi dimissioni hanno portato alla luce un rifiuto generalizzato dello sfruttamento, mentre la rivoluzione industriale 4.0, il digitale e le piattaforme stanno modificando le forme di produzione, distribuzione e consumo. 

Siamo dunque di fronte da un lato a un nuovo processo di ristrutturazione capitalistica, ma dall’altro anche a una sequenza di crisi che si accumulano e che difficilmente faranno preludere a lisce transizioni e a dinamiche lineari di ricomposizione. Se il Green New Deal e i Recovery Plan hanno tentato di rispondere alla crisi ecologica e pandemica, prefigurando anche nuove forme di sviluppo, oggi con la crisi energetica e inflattiva – aggravata in modo radicale dalla guerra in Ucraina – si riaffacciano logiche di austerità e il futuro governo Meloni pare determinato anche ad attaccare il reddito di cittadinanza e a inasprire le gerarchie del mercato del lavoro lungo linee di razza e genere, facendo anche affidamento sul lavoro riproduttivo gratuito e di cura sottopagato svolto prevalentemente da donne e migranti. 

In questa tavola rotonda, vorremmo dunque discutere le modalità, le ipotesi e le prospettive di convergenza che possono coinvolgere soggetti sociali e terreni di lotta che fino ad ora si sono mossi per lo più in modo separato, così come valorizzare le risonanze tra questi contesti quando si sono date. In che modo la lotta di GKN si è aperta dalla singola fabbrica a un piano più ampio? Come i conflitti nella logistica possono articolare una più complessiva logistica delle lottemettendo in collegamento le differenti posizioni di lavoratori e lavoratrici, migranti e non a livello tanto locale come transnazionale? In che modo le gerarchie di genere e razza nel mondo del lavoro possono essere rovesciate in linee di forza, mentre le politiche per ‘la parità di genere’ hanno chiaramente la funzione di governare e precarizzare l’insubordinazione nel lavoro? Come la crisi inflazionista e economica prodotta dalla guerra impatterà sul lavoro produttivo, su quello riproduttivo e sul welfare? L’attacco al reddito di cittadinanza e il tema del salario minimo possono diventare terreni di lotta comune?

Ne parliamo con:

Collettivo di fabbrica GKN 

Coordinamento Migranti 

Noi non paghiamo

Maurizio Bergamaschi (Università di Bologna)

Laboratorio Smaschieramenti

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