Lettera aperta e invito alla discussione rivolto alle reti e movimenti europei.

di BLOCKUPY INTERNATIONAL.

Riprendiamo la lettera che ci arriva dal coordinamento di Blockupy. Un invito che ci sembra molto importante in questo momento (ringraziamo per la traduzione i compagni di Bologna. la pubblicazione avviene in contemporanea anche sul sito http://www.leila.network)

 

Cari amici e compagni delle reti e movimenti europei,

Cari amici di questi ultimi anni di lotta per un’Europa dal basso,

Viviamo in tempi turbolenti. Il “vecchio mondo” che abbiamo conosciuto e combattuto si sta sgretolando. Tuttavia, “il nuovo” che sta emergendo non viene avanti con i segni di un cambiamento positivo. Piuttosto, si tratta di un “tempo dei mostri”, che appaiono fin troppo evidenti e a una spaventosa velocità! In questa confusione, le risposte politiche del capitalismo globale variano dal “business as usual” delle élites neoliberaliste fino alle vecchie e nuove destre populiste, che offrono proposte nazionaliste e protezioniste, con un ritorno a modalità di governo reazionarie, autoritarie e profondamente anti-sociali. Nella loro competizione per il potere politico, queste opzioni si presuppongono e si alimentano a vicenda. È davvero il tempo dei mostri! Un tempo di negazione sistematica e di restrizione dei fondamentali diritti sociali e civili per tutti, una fase di intensa precarietà sociale e politica, un’epoca di “sopravvivenza del più forte”.

 

Questa situazione di instabilità e imprevedibilità è diversa da quella che abbiamo affrontato nel 2015, il punto più alto delle nostre “lotte europee”. È piena di contraddizioni, sfide, ma anche opportunità. Per esempio i risultati del referendum sulle riforme costituzionali in Italia indicano un ampio rifiuto del rafforzamento neo-liberista del potere esecutivo e una grande domanda di partecipazione democratica. Allo stesso tempo molte delle imminenti elezioni nazionali sono dominate da partiti e discorsi conservatori e di estrema destra razzista. In particolare, le elezioni presidenziali in Francia e le elezioni federali in Germania del prossimo anno saranno momenti cruciali con effetti a lungo termine per l’Europa.

 

Ma c’è ancora la possibilità che lo sviluppo di intense dinamiche sociali conflittuali spinga in avanti una radicale trasformazione sociale e politica verso la libertà, l’uguaglianza e la democrazia.

Guardiamo a diffuse e molteplici pratiche di lotta che già sono in campo per difendere i beni comuni, i diritti sociali e civili: sia che si tratti della lotta per l’autodeterminazione delle donne in Polonia e ovunque, o dell’iniziativa municipalista delle “città ribelli”, sia che si tratti della lotta contro le riforme neoliberiste del lavoro come la Loi Travail, delle campagne che rivendicano “diritti uguali per tutti” (#rights4all) o delle lotte contro la gestione capitalistica delle politiche di crisi e austerità in Europa, nella quale noi stessi siamo direttamente impegnati.

Tuttavia, riteniamo di avere anche bisogno di punti d’incontro per tutte queste esperienze, di trovare punti di convergenza capaci di spingere insieme in avanti un’ “Europa delle lotte” nel 2017. Ci rifiutiamo di tornare alla stretta dimensione politica degli Stati nazionali e dei loro “vecchi valori reazionari” da ripristinare. Pensiamo invece che, per lottare efficacemente contro i “mostri del nostro tempo”, il livello transnazionale sia il solo possibile e necessario su cui affermare e lottare per un’alternativa, in grado di contrapporsi sia al mantenimento dello “status quo”, sia ai populismi nazionalisti e autoritari.

 

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La mobilitazione contro il G20 di Amburgo nell’estate 2017 come un palcoscenico comune.

 

È abbastanza chiaro che la prossima grande opportunità di convergenza, per noi in quanto soggetti coinvolti in Blockupy International e per l’intera costellazione europea di forze anti-austerity e anti-neoliberiste, potrebbe e dovrebbe essere il Summit dei G20 ad Amburgo il 7 e 8 luglio 2017. Fino a questo momento, la proposta è che la protesta si sviluppi in una “settimana compatta” – con un contro-vertice il 5 e 6 di luglio (prima del Summit ufficiale), con una manifestazione di massa l’8 luglio (secondo giorno del Summit ufficiale) e, naturalmente, con azioni di disobbedienza civile durante lo svolgimento del Summit (soprattutto il 7 luglio). Un processo materiale “NoG20” è già in corso in Germania: tuttavia manca politicamente finora, a quanto pare, della necessaria “transnazionalizzazione” di contenuti, carattere e forme di mobilitazione.

 

È per questo che invitiamo tutte le reti e i movimenti europei a pensare alla protesta contro il G20 come a un processo per riunirsi e trasformarla in un nostro “palcoscenico” comune, che non riproduca semplicemente discorsi politici, forme di organizzazione e di lotta provenienti dal “movimento anti-globalizzazione” di quindici anni fa. L’attuale “caos organizzato” del capitalismo finanziario globale – privo di un potere imperiale che porti a un comando unico globale, eppure così capace di produrre ricchezza e benessere per pochissimi, e sfruttamento, miseria e morte per molti – richiede nuove risposte.

 

Il G20 potrebbe essere l’occasione per provare a tradurre i nostri discorsi e pratiche transnazionali in un linguaggio più globale, per provare a “de-colonizzare e de-provincializzare dal basso” l’Europa. E potrebbe essere l’occasione per affrontare e contrastare la “parata dei mostri” che si svolgerà nella “zona rossa” di Amburgo, non semplicemente prendendo di mira i singoli leader (Trump e Erdogan, Modi e Putin, Temer e chiunque altro sarà eletto nel frattempo), ma combattendo le opzioni politiche neoliberali e autoritarie che essi rappresentano e incarnano.

 

Potrebbe essere il luogo dove proporre una visione positiva e forte della nostra Europa – un’Europa della solidarietà, per tutti e senza confini – come alternativa credibile a tutte le apparenti “critiche” alla globalizzazione che provengono da destra. Noi continueremo a lottare per l’universalità dei diritti sociali, nati da un’Europa delle lotte. Vi invitiamo perciò a pensare a questo percorso come ad una possibile piattaforma di convergenza comune, in grado di concentrare ad Amburgo il contro-potere sociale della rottura e della disobbedienza, per creare connessioni e alternative. In tal modo, intendiamo la mobilitazione del G20 come un “palcoscenico” piuttosto che come un obiettivo in sé: un possibile punto di convergenza “in piazza e nelle strade”, che i movimenti europei potrebbero e dovrebbero usare come una tappa, un passo in avanti all’interno di un processo più lungo, mettendo in evidenza che le nostre lotte continueranno dopo il Summit e che ci ritroveremo dopo la mobilitazione contro il G20 per valutare il punto in cui saremo arrivati.

 

Alla fine di novembre, in occasione della riunione dell’AlterSummit a Bruxelles, ci siamo incontrati per consultarci sul possibile ruolo di Blockupy International all’interno della mobilitazione contro il G20. Ci siamo incontrati in quanto persone provenienti da diverse reti e movimenti di tutta Europa, tra cui Solidaires, Sud PTT e Attac France, EuroNomade, Transform e AlterSummit, European Alternatives e DiEM25, Act! e DIE LINKE, così come Plan C, Occupy Frankfurt, Centri Sociali dell’Emilia-Romagna e Interventionistische Linke. Abbiamo condiviso l’idea che la dinamica e il palcoscenico che si apre attorno al G20 potrebbe essere un’opportunità per le nostre lotte e i nostri percorsi sul piano transnazionale. Inoltre, abbiamo discusso la possibilità che Blockupy International (senza alcuna presunzione di “branding” o sciocca velleità di sussumere tutto ciò che si muove in Europa) supporti come infrastruttura politica, promuova e alimenti il processo del G20 a livello europeo e, soprattutto, incoraggi l’integrazione e la partecipazione attiva di altre forze internazionali nell’ambito del processo di preparazione anti-G20 in atto.

 

Verso Amburgo: possibili tappe intermedie del processo.

Ci sono già possibili tappe intermedie di questo percorso da seguire: il 18 marzo una mobilitazione avrà luogo attorno alla riunione del G20 dei Ministri delle Finanze a Baden-Baden, lo stesso giorno in cui il City Plaza Hotel (da Atene – Grecia) ha invitato a una giornata di azione internazionale contro l’austerità, per la libertà di circolazione e i diritti sociali. Un’altra data è il 25 marzo, quando si svolgeranno iniziative contro il Summit dei capi di governo europei per il 70° anniversario dei Trattati CECA a Roma. Un altro momento potrebbe essere la riunione del G7 su clima e questioni ambientali programmato in Italia per giugno. E, ovviamente, ce ne saranno molte altre – soprattutto nel pieno delle diverse spaventose campagne elettorali nazionali e del processo (di chiara matrice neoliberista) verso la Brexit.

Tuttavia, come Blockupy international, proponiamo a tutte le reti potenzialmente interessate in questo rinnovato processo transnazionale di focalizzarsi su questi punti, di discutere all’interno di movimenti e gruppi della prossima mobilitazione per il G20 come pietra angolare del processo e di incontrarci per ulteriori scambi e confronti. Proponiamo che un incontro internazionale “NoG20” si svolga ad Amburgo nella prossima primavera (preferibilmente il giorno prima della prossima Action Conference) per organizzarci e attivarci nel percorso NoG20.

Fateci sapere che cosa ne pensano le vostre reti e organizzazioni. Utilizziamo i mesi di dicembre e gennaio per entrare in contatto (via email: international@blockupy-frankfurt.org o iscrivendosi alla nostra mailing-list: international@blockupy-frankfurt.info). Invieremo tutte le ulteriori informazioni non appena possibile – e potremmo chiamare a una preventiva consultazione on line.

 

Speriamo di vedervi in primavera per l’incontro proposto e nel mese di luglio per la protesta NoG20!

 

 

Blockupy international, dicembre 2016

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