In questa RUBRICA EuroNomade segnala e riprende altri interventi, ragioni e discorsi presenti sul web.


Proponiamo qui un dossier sulla conclusione e gli sviluppi del Congresso di Podemos: interventi, articoli e interviste di Nuria Alabao, Pablo Carmona, Isidro López, Brais Fernández, Emmanuel Rodríguez.

Da DinamoPress un editoriale scritto in vista del #25M: Cosa rimane dello spazio europeo? Bisogna re-interrogare il significato di un europeismo radicale e dal basso, proprio mentre il dibattito politico a sinistra sembra polarizzarsi tra un europeismo debole e un sovranismo populista.

Da Connessioni Precarie: Trump-l’oeil. Organizzarsi contro il «mostro» nel privato inquieto d’America: Organize! allora, ma partendo dalle condizioni materiali di esistenza e sapendo che non sta scritto da nessuna parte che la classe operaia debba essere per forza nazionale… Organize! allora, ma senza cedere alla rassicurante illusione del naturale.”

Su WuMing Foundation: Un feticcio di «working class», ovvero: il mito razzista dei «proletari che votano Trump»: “Chi ripete la narrazione tossica su Donald Trump che ha avuto, tout court, «il voto della working class», ha una minima idea di cosa sia la classe lavoratrice americana, di come abbia votato o non votato, e perché?Plausibilmente no. Quanti sanno che Trump è stato votato da una netta – anche più netta che in passato – minoranza della società americana, e la fascia di reddito dove ha ottenuto il miglior risultato è quella dai 250.000 dollari all’anno in su?
A quanto pare, pochissimi.”

Riprendiamo dal sito di Connessioni Precarie l’interessante documento, Noi possiamo osare. Il tempo dello sciopero sociale transnazionale è ora : “Dal 21 al 23 ottobre si svolgerà a Parigi il secondo meeting della Transnational Social Strike Platform. L’incontro avrà luogo a tre settimane di distanza dallo sciopero delle donne polacche contro la proposta di riforma della legge sull’aborto e a pochi mesi dalla grande sollevazione francese contro la loi travail e il suo mondo. In entrambi i casi lo sciopero è andato ben oltre la pratica istituzionalizzata nell’iniziativa sindacale.”

Su Communianet la traduzione di un interessante articolo di The project. A socialist journal che, oltre la coltre della informazione sulla guerra civile siriana e i bombardamenti e le violenze del regime di Assad sui civili, sostenute dall’aviazione sovietica e da quella iraniana, riprende le fila di quella che era ed è la Rivoluzione siriana, del suo carattere democratico, non settario e per molti aspetti non violento. Aspetti che, nonostante tutto, si ripropongono in tantissimi luoghi e villaggi siriani, dove insistono esempi di autorganizzazione e di mobilitazione popolare dal basso.

Su Prismomag, un articolo di Roberto Ciccarelli, Ranking e lotta di classe: “La Californian Ideology e il sogno dell’automazione totale nascondono un segreto. E cioè che il lavoro non è finito: al contrario, è sempre di più. Solo che è talmente invisibile che a nessuno viene in mente che vada pagato”

Segnaliamo qui una serie di interventi e articoli sulle elezioni spagnole del 26 giugno.

Raul Sanchez Cedillo – Intervista su Podemos, il cambiamento e la sinistra dopo le elezioni spagnole del 26 giugno

Emmanuel Rodríguez – Por qué ha fracasado Podemos

Nuria Alabao – ‘Cataluña is different’: las tareas pendientes de En Comú Podem tras el 26J

Isidro López – Tras el 26J, ¿hacia dónde va Podemos?

Montserrat Galcerán – Podemos: una máquina electoral averiada

Ana Encinas – Campaña electoral, focos y platós

Mario Espinoza – Y no se pudo: notas sobre “el cambio” tras el 26J

Pablo Lópiz – Las dos muertes de Zaragoza en Común

Emanuele Cozzo – Una mirada tecnopolítica a los resultados electorales

Segnaliamo questa intervista di Roar Magazine, Consolidating Powerin cui David Harvey affronta i decisivi temi dell’organizzazione , delle strategie di lotta e della crisi delle sinistre nel nostro tempo.

Riprendiamo da “Effimera. Critica e sovversione del presente” un articolo davvero interessante di Gianni Giovannelli, Tirannia e democrazia,  che legge e commenta i testi di Alex Foti, Toni Negri e Giso Amendola sull’Europa che abbiamo recentemente pubblicati.

Segnaliamo una serie di link e materiali su Calais

– Pagina Facebook de l’Appel de Calais, con informazioni, foto, inchieste video, interviste ai migranti, cronaca  e analisi politica.

– Il diario/inchiesta militante a fumetti della sociologa Yasmine Bouagga e della disegnatrice Lisa Mandel.

Un articolo di Claude Calame uscito su Mediapart.

– Qui il testo dell’ultimo appello promosso da un gruppo di intellettuali europei e il link per firmarlo.

Riprendiamo da Il lavoro culturale l’interessante intervista a Girolamo De Michele, curatore dell’autobiografia di Toni Negri (Storia di un comunista, Ponte alle Grazie, Milano 2015).

Segnaliamo altri articoli sull’attualità spagnola, le elezioni e il dibattito suscitato:

Salvador Schavelzon, La formación de Podemos: Sudamérica, Populismo Postcolonial y Hegemonía Flexible.

Dossier di OpenDemocracy su Podemos.

– Emmanuel Rodríguez, Isidro López, Tomando partido. Podemos, el voto pragmático.

Riprendiamo l’intervista di Marcello Lorrai a Toni Negri: “Perché l’estrema destra vince”, uscita su RadioPopolare, il 15 dicembre 2015, immediatamente dopo il ballottaggio elettorale francese.

“Tutto questo ce lo si poteva aspettare, anche se evidentemente molto di più il successo di Marine Le Pen che l’esprimersi della rivolta ormai in fenomeni armati: che vengono sì dal Medio Oriente, ma che sono filtrati in maniera pesantissima dalle banlieue parigine e non solo parigine. E cascano le braccia a vedere l’incapacità dei governi, socialdemocratici in particolare, di dare risposte ai problemi”.

Segnaliamo una serie di articoli sull’attualità spagnola in vista delle prossime elezioni:

– Sul sindacalismo sociale della PAH e la questione della verticalità delle lotte, un intervento di Lotta Tenhunen y Raúl Sánchez Cedillo.

– Un intervento di Raúl Sánchez Cedillo sulle prossime elezioni e la sempre necessaria, rottura costituente.

– Sulla scommessa municipalista e la rottura democratica: Un intervento di Marisa Peréz Colina (Ganemos Madrid e Ahora Madrid) su Madrid – e qui un altro intervento del Colectivo La Vorágine (Fundación de los Comunes) su Santander.

– Sulle prossime elezioni, un intervento sui sondaggi che seppelliscono definitivamente il bipartitismo.

– Un intervento di Pablo Lópiz Cantó sugli attentati di Parigi e la guerra

– Qui un articolo di Pablo Echenique che analizza le ripercussioni degli attentati di Parigi sulla politica spagnola.

Un’intervista ad Ada Colau che prova a fare il punto a 163 giorni dalla sua elezione a sindaco di Barcellona.

– Qui un intervento critico della Fundación de los Comunes sull’esperienza di Barcellona e la scommessa municipalista.

Un manifesto della Fundación de los Comunes per il «divenire periferia dell’Europa», a partire dal sud e dall’est.

Riprendiamo la pagina del convegno “Districare il nodo genere-potere” del 2014, in cui vi è un contributo di Valeria Solesin, la vittima italiana della strage al Bataclan: oltre ad essere volontaria di Emergency e tante altre cose, si occupava di studi di genere. Il suo contributo è su genere e attività lavorativa fra Italia e Francia.

Pagina di Radio Onda d’Urto in cui sono raccolte raccoglie interviste, scritti e spunti di riflessioni di diverse aree e soggettività dei movimenti italiani sugli attacchi di Parigi di venerdì 13 novembre, tra cui anche l’intervista a Girolamo De Michele, sull’articolo Dieci tesi su politica della paura isis e fascioleghismo”.

Testo di critica ecologica dei Centri Sociali del Nord Est, Apocalisse o rivoluzione, cambiamo tutto per non cambiare il clima, 11 novembre 2015.

Di seguito sono acclusi una serie di articoli sull’attuale situazione dei movimenti in Spagna: analisi interessanti del dopo elezioni in Catalogna e in attesa del voto nazionale.

Antonio Baños: “El proceso ha muerto, ahora empieza la construcción republicana”

Emmanuel Rodríguez, Las elecciones catalanas o el fin del ciclo electoral

Nuria Alabao, El cinturón naranja y la recomposición de las élites catalanas

Antón Fernández de Rota, ¿Maquiavelo, decíamos? Diez tesis a partir y más allá de las elecciones catalanas

Emmanuel Rodríguez, Nos vemos en la calle. La reconstrucción de la izquierda debe mirar al 15M y al movimiento municipalista que barrió el país el 24 de mayo

Riprendiamo l’Editoriale di Europa in Movimento:

“La marcia dei profughi verso l’Europa dei diritti”

#Napoli: “Troviamo una strada o apriamone una nuova

Documento del Laboratorio Zero81 di Napoli sulla fase politica ed elettorale che si va aprendo nella città partenopea, quale esperimento da riprodurre – mutatis mutandis – in altri contesti metropolitani, ipotesi sostenuta anche dalla significativa novità delle esperienze municipaliste della Spagna e dalle esperienze di popoli e formazioni sociali considerati subalterni.

Suruç massacre: today we mourn, tomorrow we rebuild

Da ROAR Magazine riprendiamo la testimonianza di Yvo Fitzherbert sul massacro al Centro Culturale Amara di Suruç. Lo scopo dell’attacco è stato quello di “ispirare paura e impedire alle persone di agire in solidarietà con Kobane”. Vittime dell’attacco sono infatti giovani e studenti di Istanbul del gruppo di solidarietà “Socialist Federation of Youth Associations (SGDF)”. Lo slogan che guidava la delegazione ne enuclea lo spirito: “I valori di Kobane sono i valori della Resistenza di Gezi.”

Democrazia fine corsa: la Grecia, l’Europa e noi. Intervista a Etienne Balibar

Riprendiamo da Tysm un’intervista a Etienne Balibar sull’Europa. L’intervista, rilasciata ad Atene  il 4-5-2015, è stata pubblicata originariamente dalla rivista Grèce Hebdo e tradotta da Alessandro Simoncini. La socialdemocrazia europea è un cadavere ambulante. La politica arranca, la “terza via” è senza fiato. L’avanzata dei populismi – spiega Balibar – impone una scelta tra un orientamento secondo cui l’aspetto democratico è più importante della dimensione nazionale e un altro in cui, invece, prevale la seconda. Quando oggi in Europa si parla di populismo è questa la posta in gioco.

La pedagogia della crudeltà

Riprendiamo da Deco[K]now la traduzione italiana dell’ intervista di Veronica Gago all’antropologa Rita Segato sul tema del rapporto tra l’attuale fase capitalistica e la violenza di genere. Rita Segato, argentina residente da anni in Brasile, porta avanti da tempo un’importante riflessione su questo argomento. È inoltre autrice di un testo formidabile sul caso dei femminicidi a Ciudad Juárez in Messico: La escritura en el cuerpo de las mujeres asesinadas en Ciudad Juárez (2013).

Editoriale di Connessioni precarie

Grentry. Il dominio della finanza in Europa e la sua crisi

Ciò non esaurisce il compito dei movimenti, che sono la base reale che rende possibile questo braccio di ferro e che devono saper ingaggiare una battaglia politica con il nemico fin dentro le istituzioni, portando tuttavia avanti la propria agenda in modo autonomo. È per questo che la solidarietà alla Grecia non basta, ma serve il coraggio di estendere sul piano europeo il terreno dello scontro, affermando la libertà del lavoro vivo e dell’uso comune delle risorse sopra i profitti del capitale, rendendo la rivendicazione di un salario minimo in tutta Europa, di un reddito e un welfare europei e dell’apertura dei confini uno spettro potente per combattere i fantasmi della finanza.

Articolo uscito su Periódico Diagonal 

El ‘método Ganemos’ o aprendiendo a hacer política en común di Montserrat Galcerán

 

Podemos, Ganemos y Ahora Madrid son proyectos vivos y cambiantes que no sabemos hasta dónde serán capaces de adaptarse a las nuevas circunstancias de una política hecha en primera persona. Lo que sí sabemos es que son proyectos que pueden cambiar el modo de hacer política, haciendo pasar a segundo plano la obsesión por mandar y privilegiando la gestión común de los asuntos comunes, eso es, la política.

Articolo uscito su horizontal

Bienvenidos a la era de los post-partidos políticos di Bernardo Gutiérrez 

Madrid, Barcelona y las principales ciudades de España estarán gobernadas por frentes ciudadanos independientes denominados “confluencias”. ¿Cómo se armaron estos frentes? ¿De qué modo lograron coincidir allí pequeñas organizaciones locales y partidos nacionales de izquierda? ¿Es este el inicio de una nueva era política en Europa? Este texto reconstruye la historia de las confluencias españolas para dar con algunas respuestas –y quizá, de paso, con algunas lecciones para México.

Articolo pubblicato su Effimera

Grecia: la danza sull’abisso di Francesca Coin e Andrea Fumagalli

La trattativa in corso tra Grecia e Brussel Group sta arrivando alla fase decisiva. A partire dalla tensione degli ultimi giorni, ricostruiamo la storia del debito greco per svelare gli inganni di un’informazione che racconta solo la versione dell’Europa dei più forti e per far meglio comprendere quale sia la posta in gioco per il futuro di una vera Europa sociale. Un futuro che dipende dal fatto che le politiche d’austerity vengano per sempre bannate. E ora che pure la Spagna s’è desta vuoi vedere che anche l’Italia…

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Articolo uscito su “Osservatorio Balcani e Caucaso”

Elezioni in Turchia: scenari possibili di Dimitri Bettoni

Il prossimo 7 giugno si vota in Turchia per le politiche. Per la prima volta da molti anni l’esito, pur dando per scontata una vittoria dell’AKP, potrebbe comunque riservare notevoli sorprese per il futuro politico del paese.

Intervista di Pablo Iglesias a Toni Negri

Riprendiamo la versione integrale dell‘intervista di Pablo Iglesias a Toni Negri nella trasmissione Otra vuelta de Tuerka andata in onda il 31 maggio.

La pedagogía de la crueldad

Riprendiamo da Página/12 un’intevista di Veronica Gago all’antropologa argentina Rita Segato una delle voci più lucide e inquiete impegnate a pensare politicamente le questioni del femminicidio. Secondo Rita Segato non è possibile pensare questa violenza fuori dalle strutture economiche capitaliste di rapina che per sostenere il loro potere si nutrono della mancanza di empatia tra le persone  fondandosi su una pedagodia della crudeltà.

Ada Alcaldesa. Occhi puntati su #Barcelona

Riprendiamo da Wu Ming Foundation un articolo di Gabriele D’Adda e plv su Barcellona e la vittoria di Ada Colau. Mentre in Italia l’Armata dei Sonnambuli, mesmerizzata da un piazzista di Rignano sull’Arno, invoca Legge, Ordine & Decoro, a Barcellona il movimento di lotta per la casa vince le elezioni comunali e una nota “facinorosa” – una che a Bologna il sindaco Merola coprirerebbe di insulti – diventa sindaca.

Foucault nei labirinti della verità

Riprendiamo dal manifesto la recensione di Marco Assennato al volume collettivo «Foucault e le genealogie del dir-vero» (Cronopio, 2014). Il testo ruota attorno alla domanda che Fou­cault si pone dal 1980: «Per­ché, in che forma in una società come la nostra esi­ste un legame così pro­fondo tra l’esercizio del potere e l’obbligo per gli indi­vi­dui di diven­tare essi stessi attori essen­ziali nelle pro­ce­dure di mani­fe­sta­zione della verità?».

Xinjiang: il difficile melting-pot

In Xinjiang, è passato quasi un anno dal lancio della campagna contro “i tre mali”: terrorismo, separatismo ed estremismo religioso. Mentre si snocciolano i numeri di arresti ed esecuzioni e la regione autonoma resta blindata, cerchiamo di capire cosa stia succedendo. C’è qualcos’altro oltre al binomio terrorismo-repressione? Riprendiamo da China Files una ricostruzione in tre puntate a cura di Gabriele Battaglia.

Xinjiang: il difficile melting-pot 1/3
Xinjiang: il difficile melting-pot 2/3
Xinjiang: il difficile melting-pot 3/3

Dragonomics – Seta, cemento e acciaio

Al di là del fatto geopolitico, qual è la logica economica della nuova Via della Seta? Riprendiamo da China Files un’intervista di Gabriele Battaglia a Tom Miller, analista che da anni studia il rapporto tra la Cina e il resto dell’Asia. Ne esce una strategia complessa ma coerente, in cui l’apertura al mondo appare anche come la soluzione di problemi domestici molto concreti.

La Grecia: il debito e le riparazioni di guerra

Riprendiamo un’intervista con lo storico e saggista Karl Heinz Roth sulla questione del debito e le riparazioni di guerra. Qui> la versione tesdesca e qui> una traduzione francese.

Padri e Padroni

Riprendiamo un interessante intervento di Salvatore Cavaleri che partendo dal racconto del G8 di Genova legge il recente saggio di Paolo Godani «Senza padri» (DeriveApprodi, 2014) come indispensabile critica al «neopaternalismo» corrente.

Syriza and Its Discontents

Riprendiamo un’interessante analisi sull’esperienza di Syriza firmata da Peter Bratsis.

Potere e linguaggio della finanza globale

Riprendiamo dal Clarín un articolo di Verónica Gago e Diego Sztulwark su capitale e finanza in una prospettiva latinoamericana.

Poder y lengua de las finanzas

Note a margine di Io sto con la sposa, a cura di Deco[K]now

Di recente si è visto in Italia il film Io sto con la sposa (2014) di Antonio Augugliaro, Gabriele del Grande e Khaled Soliman Nassiry (2014). Il film è incentrato su un racconto volutamente documetaristico delle migrazioni in Europa e ha avuto una circolazione importante, raccogliendo spesso consensi entusiasti anche dagli ambienti politici e culturali più radicali dello scenario nazionale. Per questo crediamo valga la pena contribuire al dibattito con un commento critico che sottolinei come il cinema italiano si sia rivelato, ancora una volta, del tutto incapace di affrontare le questioni legate alla vita e alla lotta dei migranti se non attraverso una qualche variante dell’attuale ordine del discorso umanitario. Si tratta di un ordine del discorso che, oltre a costituire un potente dispositivo di governo delle migrazioni, rappresenta uno degli ultimi prodotti della colonialità storica sia del sapere occidentale che del potere capitalistico globale. Iniziare a ragionare a partire da questo limite di buona parte del dibattito pubblico e culturale italiano ci sembra importante soprattutto in un momento come quello attuale, in cui siamo tutti chiamati a contrapporre alla soluzione razzista della crisi proposta da Lega Nord e da altri movimenti neofascisti un antirazzismo radicale, ovvero un antirazzismo che non sia fondato su una mera solidarietà di principio.

Note su Io sto con la sposa.

Le trasformazioni del drago

Riprendiamo da China Files due interviste di Gabriele Battaglia dedicate alle trasformazioni del welfare cinese. La prima è dedicata al sistema sanitario, la seconda al sistema delle pensioni.

Dragonomics – La mazza (da baseball) del sistema

China Files TV: Medici, ospedali, pazienti

La connessione meridionale. Podemos, Syriza e i movimenti

Riprendiamo da Connessioni Precarie una lunga intervista con Mario Espinoza Pino e Julio Martínez-Cava Aguilar, entrambi militanti di Podemos, ma anche ricercatori sociali. L’intento dell’intervista è quello di guardare alla Grecia a partire dalla Spagna, cercando di mettere a tema similitudini e differenze tra i due modi di affrontare il nodo del rapporto tra movimenti e istituzioni.

Consenso immobiliare

Riprendiamo questa interessante intervista di Gabriele Battaglia a Luigi Tomba, sinologo, esperto di urbanizzazione cinese e ricercatore all’università di Canberra. I temi affrontati, che ruotano attorno al rapporto tra urbanizzazione e organizzazione del consenso in Cina, sono molto rilevanti sia per la comprensione dello sviluppo cinese sia per il dibattito più generale sulle trasformazioni globali del “ceto medio”.

Rettificazione della linea nella Repubblica popolare cinese

Dall’insediamento della nuova leadership guidata da Xi Jinping a fine 2012, il governo cinese non ha intrapreso solo una serie di riforme economico-sociali, ma anche due processi più marcatamente politici (anche se a nostro avviso strattamente connessi alle altre riforme e perfettamente inseriti nella transizione a tutto tondo). Il primo è la grande campagna anticorruzione “contro le tigri e le mosche”, cioè i grandi e piccoli funzionari corrotti. Di questa si è molto parlato e, al di là delle “tigri” Bo Xilai e Zhou Yongkang, non passa giorno senza che giunga notizia di qualche arresto, condanna, giro di vite. Il prossimo obiettivo dovrebbero essere le grandi imprese di Stato, potenza di fuoco della Cina sui mercati internazionali ma anche ricettacolo di corruzione e poteri costituiti all’interno, quelli cioè che si oppongono alla trasformazione.

L’altro processo, più inquietante per molti versi, è una progressiva limitazione della libertà d’espressione, che si accompagna a una centralizzazione di molte funzioni politiche. Non è chiaro quanto questi fenomeni siano collegati tra loro; quello che appare invece evidente è che negli ultimi mesi abbiamo avuto un richiamo ad artisti e architetti affinché rientrino nei ranghi, alle università affinché non diffondano “valori occidentali”, giri di vite su internet, persecuzione di chi ha espresso solidarietà al movimento di Hong Kong, controlli più stringenti sui permessi di lavoro degli stranieri e così via. Spesso sono zelanti burocrati che interpretano a modo loro le parole che giungono dall’alto e, alla ricerca di visibilità o bonus finalizzati alla carriera, esagerano in senso repressivo le circolari dei massimi organi del Partito e dello Stato.

Ci dirà il futuro se questa progressiva riduzione della famosa “zona grigia” che permetteva di sentirsi liberi in Cina pur senza un vero Stato di diritto sia indice di forza o di debolezza. O sia semplicemente un modo per regolare meglio i conti interni al Partito, un coacervo da quasi 100 milioni di iscritti dove convivono non solo le più diverse ideologia, ma anche le più opposte consorterie. I due pezzi che linkiamo sono un’analisi del processo appena descritto, da un lato; e la lettera di un coraggioso professore universitario che deride e si scaglia contro il monito ministeriale a non importare “valori occidentali” nelle università: ma se in passato ci fosse stata una legge del genere, come avremmo fatto a diventare comunisti?
Gabriele Battaglia

Ideology Matters: Parsing Recent Changes in China’s Intellectual Landscape

A Courageous Peking U. Professor Has This to Say About China’s Crackdown on Western Values

Podemos, Sudamérica, y la república plurinacional de España

Riprendiamo un interessante articolo di Salvador Schavelzon, che discute problematicamente il riferimento di Podemos ai governi “progressisti” latinoamericani.

Altre riflessioni sul 7 gennaio

Vi segnaliamo ancora un contributo sul 7 gennaio: è un intervento, che ci sembra molto importante per tutta la discussione sviluppata finora anche su Euronomade, di Girolamo De Michele e apparso su Carmilla: http://www.carmillaonline.com/2015/02/02/je-suis-humaine/


Solidarity for all: Building hope against fear and devastation

Riprendiamo questa intervista intorno alla situazione pre-elettorale in Grecia che la Fundación de los Comunes ha fatto a Solidarity4All, la struttura di coordinamento legata a Syriza e connessa a vari movimenti di base (luce, casa, sanità, etc): Entrevista a Solidarity 4 all.

Oltre. Dopo Parigi, con Atene, verso Francoforte. E oltre.

Riprendiamo dal sito GlobalProject un articolo di Beppe Caccia e Luca Casarini sulla sfida che si apre in Europa: L’esito delle prossime elezioni in Grecia (il 25 gennaio) e in Spagna (tra novembre e dicembre) costituisce un’occasione fondamentale per aprire nuovi spazi politici in Europa. Ancor più dopo Parigi. Per la prima volta, nella stagione che si sta aprendo in Europa, potrebbe essere giocata la scommessa sulla possibile relazione virtuosa, di reciproco volano tra dispositivi di governo e potenza sociale, tra istituzioni costituite e nuovi istituti del comune: lasperimentazione di che cosa potrebbe significare, sul serio, un movimento costituente.

Guerra del petrolio? Spigolature geopolitiche (2.1)

Riprendiamo dal sito di infoaut un articolo che analizza la crisi del petrolio degli ultimi mesi da unpunto di vista geopolitico. Il calo del prezzo del petrolio sui mercati globali sarebbe dovuto a  un accordo tra Washington e l’Arabia Saudita, in primis contro la Russia, in subordine contro l’Iran. Sul versante statunitense la nuova crociata anti-russa ha molteplici risvolti e obiettivi. In sintesi: vanificare la strategia di “unione economica euroasiatica”, inserire un cuneo nei rapporti con la Germania, spezzare il primato di forniture energetiche all’Europa, rendere impossibile ogni controbilanciamento militare in Medio Oriente.

Nel mondo di mezzo dell’accoglienza italiana

Riprendiamo dal sito di meltingpot questo articolo di Chiara Denaro e Nicola Grigion, che intervengono sull’inchiesta Mafia capitale dal punto di vista delle trasformazioni del sistema di accoglienza per i rifugiati sotto il segno dell'”emergenza” e della negazione dei diritti dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati.

Un appello per Nikos Romanos

Segnaliamo un appello promosso dalle éditions lignes per Nikos Romanos e per i rifugiati siriani in sciopero della fame ad Atene. Nikos è al 30esimo giorno di sciopero della fame ed è già dimagrito 20 kg, potrebbe morire in qualsiasi momento. Poche ore fa la corte di cassazione ha respinto la richiesta di Nikos per i permessi studio. Questo appello in Francia è già girato molto raccogliendo diverse firme importanti (Jacques Rancière, Camille Louis, Maria Kakogianni, Stéphane Douailler, Marie Cuillerai, Étienne Balibar, Costas Douzinas, Giorgio Agamben). Per chiunque voglia firmare basta inviare una mail indicando il proprio nome e cognome e specificando una qualifica (professore, ricercatore, giornalista…) a: giansandro@hotmail.com; Qui il testo dell’appello:  Appel à la Solidarité avec Nikos Romanos et les autres grévistes de la faim en Grèce

Boycott Workfare

Il lavoro nobilita l’uomo. Dall’ultimo numero della rivista britannica Radical Statistics (110, 2014) segnaliamo un articolo a firma di Boycott Workfare che analizza gli effetti del workfare, un’iniziativa del governo che obbliga chi riceve il sussidio di disoccupazione ad andare a lavorare gratis, pena la perdita del sussidio stesso. Un sistema che, oltre a fornire lavoro gratuito alle grandi imprese commerciali, permette al governo di nascondere la realtà economica: chi è  immesso nel circuito del workfare placement scompare dalle statistiche ufficiali sulla disoccupazione. L’articolo si può leggere qui: Workfare.

Call for papers da Zapruder

Segnaliamo il Call for papers per il prossimo numero della rivista di storia Zapruder dedicato al rapporto tra innovazione del welfare, autonomia dei soggetti sociali e conflittualità. La rivista, edita da Odradek ma autofinanziata e di carattere militante, è aperta a contributi di qualsiasi settore delle Scienze sociali e umanistiche.
Zapruder n38_Cfp_Welfare in movimento

Da Viewpoint Magazine: materiali per una teoria rivoluzionaria dello Stato

Stuart Hall, nel 1984, mentre infuriava la lotta di Margaret Thatcher contro il “nemico interno”, scrisse: “credo che lo status dello Stato nel pensiero critico contemporaneo della sinistra sia molto problematico”. Comincia con questa significativa citazione il numero corrente di Viewpoint Magazine, a cura di Asad Haider and Salar Mohandesi, dedicato al tema dello Stato, che presenta un’interessantissima panoramica di testi “classici”  e nuovi interventi.viewpoint

“Terre promesse”. Inchesta sul lavoro gratuito da il manifesto

Prosegue su il manifesto un’inchiesta molto utile nei territori dell’economia della promessa. Abbiamo ripreso nel sito l’introduzione di Marco Bascetta, L’economia poltica della promessa. Vi segnaliamo due puntate importanti: l’intervento di Cristina Morini sul lavoro giornalistico ed editoriale (lo trovate qui ripreso da “Effimera”: I sogni infranti del free lance) e quello di Peppe Allegri sull’università “riformata” (link da il manifesto: I sommersi dell’accademia)

Un piccolo dossier sui fatti di Hong Kongcontributi di Gabriele Battaglia

Occupy Central è diventato da subito Occupy Hong Kong grazie all’azione degli studenti, che hanno trascinato per le strade dell’hub finanziario d’Oriente altre componenti sociali e anagrafiche. E possibile andare al di là della narrativa dei media corporate occidentali, a base di ombrelli e liberaldemocrazia, e raccontare la storia di una moltitudine complessa, contraddittoria, che esprime bisogni sociali e non solo il desiderio di esprimersi nell’urna? Ci abbiamo provato.

#OccupyHK – La contraddizione
HK – L’identità divisa
#OccupyHK – Punto di svolta
#OccupyHK – Io, cane sciolto
#OccupyHK – Lettera di un professore
Honk Kong, la città espropriata
Hong Kong, l’alleanza indegna
Il giorno di #OccupyHK

Un diritto all’Europa postcoloniale

Segnaliamo questo intervento di Kristine Wolf sull’intensificazione nel corso di quest’anno degli scontri tra migranti e forze di sicurezza spagnole e marocchine attorno alle enclave di Ceuta e Melilla. L’articolo mostra in modo efficace come in questi scontri siano in gioco i rapporti di potere sulla frontiera post-coloniale tra Africa ed Europa e propone elementi di analisi molto interessanti sulle trasformazioni del regime europeo di controllo dei confini “esterni” della UE a fronte della continua sfida portata dai movimenti migratori e dalle rivendicazioni di un “diritto all’Europa postcoloniale” che li sostengono.

L’intellettuale organico e il cartografo

Proponiamo questo articolo che prosegue nel blog di Lobo suelto la discussione aperta dal dialogo con Angel Luis Lara sull’America Latina e sul Sud dell’Europa, a partire dall’esperienza di Podemos. L’articolo si sofferma in particolare sull’influenza degli scritti di Laclau e sulla diversa prospettiva aperta dalle lotte autonome in Argentina tra la fine degli anni Novanta e l’inizio del nuovo secolo.

Un Renzi “estrattivo”renzismo

Un importante articolo di Marco Bersani sul senso dello “sblocco” promesso dal governo Renzi: si tratta di provare a “sbloccare” l’accumulazione aggredendo il “comune”, passando dall’oramai antiquata e rozza privatizzazione dei servizi pubblici locali su cui insistevano i governi precedenti alla loro diretta consegna al capitale finanziario, attraverso l’obbligo di quotazione in Borsa: Renzi peggio di Berlusconi: beni comuni quotati in borsa per legge. Un terreno di lotta importantissimo per l’autunno, per il movimento dei beni comuni e non solo.

Altri materiali sulla resistenza Kurda

Ancora sulla resistenza kurda, vi segnaliamo questa utilissima sintesi storica curata dai Wu Ming (un approfondimento dei “30 punti” che avevano diffuso via twitter: La guerra all’#ISIS, il ruolo del #PKK e la zona autonoma del #Rojava)

Clinamen Podemos. Un progressismo alla spagnola?

In questa intervista di Diego Sztulwark ad Angel Luis Lara l’esperienza spagnola di Podemos viene discussa dal punto di vista dei paralleli, più o meno discutibili, tra Europa meridionale e America Latina, con molti riferimenti alla teoria politica di Ernesto Laclau e ai problemi posti ai movimenti da un impegno sul terreno della politica istituzionale, tanto a livello nazionale quanto a livello metropolitano.

Una moltitudine pluralistica per la Mesopotamia

Riprendiamo qui due articoli pubblicati l’uno da Global Project, e l’altro da infoaut sulla resistenza kurda contro il Califfato e sulla straordinaria esperienza di autonomia e di autogoverno in armi instaurata dai Kurdi nella regione siriana della Rojava – contro il regime di Assad e contro i fascisti islamici dell’Isis. Il primo testo è stato scritto da Martin Glasenapp, un vecchio compagno di Interventionistiche Linke, che ora lavora per Medico International, una ONG tedesca sullo stile di Emergency, militante e attiva in Medioriente. Il secondo testo è di Sardar Saadi, un giovane PhD kurdo che lavora in Canada. Troviamo l’esperienza kurda estremamente interessante. Colpisce la maturità del linguaggio che in altri documenti si ritrova, come per esempio nell’ultimo documento del PKK sulla situazione in Siria e in Irak: “La nostra grande guerra è iniziata. Si tratta di una guerra che va al di là della politica, è in questione la nostra stessa esistenza. E noi siamo schierati per salvare la nostra gente e per proteggere la moltitudine pluralistica della Mesopotamia. È una guerra tra la democrazia e il diritto di essere diversi, da una parte, e la barbarie imperiale e il terrore religioso dall’altra. E la vinceremo se rimaniamo uniti”.

Cos’è PODEMOS?

Dall’edizione in lingua spagnola di “Le Monde Diplomatique”, un interessante intervento di Iñigo Errejón sull’esperienza di Podemos (di cui è stato il responsabile della campagna elettorale). Stanti limiti e ambiguità di quell’esperienza, questo articolo ha la capacità di segnalare elementi importanti come il chiaro richiamo al “laboratorio” latinoamericano in quanto “modello”, e la consapevolezza di “caminar entre precipicios”, in un equilibrio sempre instabile tra “la marginalidad impotente y la plena integración”.

Transfeminist Marcos By Beatriz Marcos Preciado

In questo intervento Beatriz Preciado propone una lettura transfemminista del gesto del subcomandante Marcos come tecnica di produzione di una soggettività politica. Deprivatizzare i nomi adottandone di nuovi e disfare la finzione individualista del volto “reale e naturale” emergono come modalità di lotta che accomunano zapatisti e soggetti transfemministi e queer, nei rispettivi processi di disidentificazione: “Gli esperimenti dei Zapatisti, dei queer e delle culture trans ci invitano a deprivatizzare il volto e il nome in modo da trasformare il corpo della moltitudine in un soggetto collettivo rivoluzionario. A partire da questo corpo comune e condiviso, vorrei rispondere al subcomandante Galeano con la seguente proposta: da questo momento mi firmerò con il mio nome trans – Beatriz Marcos Preciado – sfruttando la forza performativa della finzione politica creata dagli Zapatisti e lasciandola vivere nella guerriglia queer di un’Europa in decomposizione.

Andare oltre la fine: note sulla sinistra e i suoi lutti

Segnaliamo questo intervento di Federico Tomasello per la sua capacità di sviluppare un ragionamento all’altezza del tempo presente sulle impasses della sinistra e delle nozioni che ruotano attorno a questa categoria. Di farlo a partire da un’analisi disincantata e realista dei dati dell’ultima tornata elettorale, volta a cogliere soprattutto gli spazi di possibilità che si aprono per iniziative di trasformazione e di invenzione del comune.

La Comune d’Europa

Nell’ambito del dibattito sullo spazio sociale e politico europeo segnaliamo il documento comune che è stato pubblicato dalla interventionistische Linke tedesca e dalla coalizione dei Centri sociali italiana. Qui lo trovate in inglese, tedesco e italiano, ma nei prossimi giorni sarà anche tradotto in francese, spagnolo e tedesco.


Il voto e i suoi limiti: intervista sulle elezioni indiane a Maduresh Kumar Napm e Rakhi Sehgal Ntui

L’ultima fase delle elezioni indiane si tiene coinvolgendo la città santa di Varanasi dove si scontrano direttamente il BJP di Narendra Modi e l’AAP di Arvind Kejiriwal, la novità di questa tornata elettorale. Il voto scuote un paese trasformato dallo sviluppo capitalistico dell’ultimo ventennio, attraversato da processi di industrializzazione e urbanizzazione, di spossessamento e sfruttamento. All’orizzonte si profila la figura di Narendra Modi, attuale governatore del Gujarat, espressione del nazionalismo Indù e degli interessi del grande capitale. Come contributo all’analisi di queste elezioni e del loro rapporto con questi processi, riprendiamo da connessioniprecarie.org un’intervista di Giorgio Grappi a Maduresh Kumar, attivista della National Alliance of People’s Movements (NAPM), e Rakhi Sehgal, sindacalista della New Trade Union Initiative (NTUI).

Jerome Roos, In each other we trust: coniare alternative al capitalismo

L’articolo di Jerome Roos, animatore del Roar Magazine, riassume la discussione svoltasi nella conferenza MoneyLab ad Amsterdam il mese scorso. Vi segnaliamo la traduzione italiana di Lorenzo Fé per il sito Effimera/Quaderni di San Precario. L’articolo ci sembra importante perché si sofferma in maniera concisa e chiara sull’importanza e i limiti della discussione critica sui bitcoins.

Pensiero politico e studi postcoloniali: prospettive latinoamericane.

Segnaliamo Questa sezione monografica di «Scienza & Politica», che trae origine dal I Congreso de Estudios Poscoloniales y II Jornadas de Feminismo Poscolonial Cruzando puentes: Legados, genealogías y memorias poscoloniales (Buenos Aires, dicembre 2012) organizzato dall’Instituto de Altos Estudios Sociales dell’Universidad San Martín e coordinato da K. Bidaseca, A. De Oto, J. Obarrio e M. Sierra. Nell’acceso confronto che ha animato le tre giornate del Congresso è emersa anzitutto la grande importanza di attraversare gli studi postcoloniali, le loro narrazioni e le loro categorie, per rendere la storia del pensiero politico all’altezza del suo compito globale e dunque non ristretto ai soli canoni europei. Segnaliamo in particolare l’articolo di Maura Brighenti e Verónica Gago L’ipotesi del meticciato in America latina. Dal multiculturalismo neoliberale alle differenze come forme di contenzioso.

PICCOLO DOSSIER BALCANI.

Da qualche tempo ormai si è diffusa nei Balcani una profonda protesta che si esprime in rivolte e in azioni occupy un po’ ovunque. Uno degli ultimi misfatti seguiti alla caduta del Muro ed organizzati dal neoliberismo viene così rivelato e contestato in maniera ormai irreversibile. Suggeriamo in particolare questi testi:

The New Balkan Revolts: From Protests to Plenums, and Beyond

Questo articolo di Igor Štiks e Srećko Horvat è a nostro avviso il più interessante all’interno del bel dossier sul tema proposto nel sul web magazine Citizenship in Southeast Europe, ed è basato sulla bozza di introduzione del libro che i due autori stanno completando “Welcome to the Desert of Post-Socialism: Radical Politics after Yugoslavia” (London, Verso, Autumn 2014).

Bosnia, and vanishing European leadership
Questo articolo di Goran Fejic documenta la persistenza del movimento che attraversa ormai dall’inizio di febbraio la Bosnia. Dopo le rivolte, le principali città della Bosnia continuano a essere teatro di mobilitazione e di nuove forme di aggregazione e organizzazione democratica, che prefigurano una dinamica costituente al di là delle identità e delle divisioni etniche sancite tra l’altro dagli accordi di Dayton. L’analisi di Fejic sottolinea la novità e l’importanza di quanto sta avvenendo per la Bosnia, per l’intero spazio dell’ex-Yugoslavia e per la stessa Unione Europea.

It’s spring at last in Bosnia and Herzegovina: An anti-privatisation protest in the city of Tuzla has exploded into general social insurrection (al Jazeera)

Nuove forme di organizzazione del lavoro: il caso Amazon. 

Segnaliamo due materiali che permettono di proseguire la discussione aperta con l’articolo sui sindacati in Germania. Si tratta di articoli che consentono, in particolare, di rilanciare e di sviluppare l’inchiesta sulle forme di organizzazione del lavoro in Amazon, terreno di sperimentazione di nuove forme di sindacalizzazione.

– How Crowdworkers Became the Ghosts in the Digital Machine
– Worse than Wal-Mart: Amazon’s sick brutality and secret history of ruthlessly intimidating workers

GOOD BYE STUART HALL

Intervista di Les Back a Stuart Hall.

El camino boliviano.
Intervista a Fernando Mayorga, un dei principali analisti del processo che ha in Bolivia ha condotto, otto anni fa all’elezione del primo presidente di origine indigena e alla prospettiva di uno “Stato plurinazionale”. I nuovi attori politici, l’ampliamento della democrazia partecipativa, le tensioni fra “nazionalismo” e “indigenismo” sono gli assi portanti di questo interessante dialogo.


Disarticolare il confine: migranti, confini, movimenti. Una conversazione con Sandro Mezzadra
disarticolare_il_confineUna conversazione di Abdelouahad El Mir e Mattia Zonza con Sandro Mezzadra, che affronta il nodo cruciale delle politiche dei confini, delle lotte dei migranti e il loro rapporto con i movimenti sociali. Emerge con chiarezza la necessità di guardare il mondo attraverso i suoi confini, le separazioni e le gerarchie che essi producono per comprendere oggi le lotte della forza lavoro e le loro possibili connessioni. Su → connessioni precarie.

Lo “strano caso” dello scrittore Carlo Lucarelli e dei facchini della Granarolo in lotta
lucarelli-deluigiSabato 1 febbraio, in concomitanza con la manifestazione in favore dei lavoratori della logistica a Bologna, sul “Corriere d’informazione” (la spalla bolognese del Corrierone) è apparsa una dichiarazione di Carlo Lucarelli ( qui) che sembrava schierarsi contro le lotte, e implicitamente contro alcuni scrittori “politicamente scorretti” che con i facchini e i migranti avevano solidarizzato tra venerdì e sabato (su “Giap”,  qui, e su “carmilla”,  qui). Il pezzo del “Corriere” era in sé poco credibile, ma ciò non ha impedito a qualcuno di cascarci e di mettere in circolo informazioni tossiche. Nel giro di 36 ore la macchina del “Corriere” è stata spezzata: è bastato che gli stessi scrittori pubblicassero una Lettera aperta a Carlo Lucarelli sulle violenze (quelle vere) alla #Granarolo, perché lo stesso Lucarelli intervenisse smentendo il contenuto della “intervista” (che era stata fatta giorni prima, e nella quale non aveva parlato della lotta dei facchini), scusandosi per la sua ingenuità:  qui. Con buona pace di “Repubblica Bologna”, che ha parlato di “lite tra scrittori” ( qui: istruttivo il confronto tra gli originali e ciò che è stato pubblicato), non erano – e non sono – in gioco le “reputazioni” di alcuni scrittori, ma le esistenze dei lavoratori in lotta, con i quali tutti sono solidali.


ukraine_revolutionPICCOLO DOSSIER  SUGLI AVVENIMENTI IN UCRAINA.

Russian & Ukrainian Antifa Rallies Held, Nazis Riot in Kyiv (Revolution News)
Un punto di vista libertario sulle proteste in Ucraina (dal sito indipendenti.eu)
Manifesto: 10 Тheses of the Leftist Opposition in Ukraine (LEFTEAST)
Ukraine: The New Dictatorship (The New York Review of Books)
The New Anti-Democratic Laws of Ukraine (GlobalVoices)
Reflections on a Revolution — Yes, a Revolution — in Ukraine (The National Interest)

Un caso politico. Intervista a Silvia Guerra, europea, italiana, espulsa.

Silvia_GuerraDal sito Connessioni precarie un’intervista sulla questione della libertà di movimento e di soggiorno dei cittadini europei che Wolf Bukowski ha fatto a Silvia Guerra, la cittadina italiana residente in Belgio recentemente raggiunta da un decreto di espulsione perché rappresenta un carico eccessivo per l’assistenza sociale nazionale. Dal suo caso prende le mosse l’articolo di Costanza Margiotta sulla cittadinanza europea pubblicato da EuroNomade.

radio_strikeDalla tre giorni Territori urbani, saperi e diritto: tra proprietà e pratiche di liberazione (Ferrara, 13-15 dicembre 2013), i podcast del dialogo tra Girolamo De Michele e Alessandro Somma Sapere e obbedienza e gli interventi di Tiziana Villani sull’Ecologia politica e di Giro Amendola sul Diritto all’Urbe: sul sito di Radio Strike.

EatalyDa Giap, il sito di Wu Ming, un’inchiesta di Wolf Bukowski su Oscar Farinetti, Eataly e il F.I.C.O. di Bologna: Stay FICO, Stay Hungry. Oscar Farinetti e la «Disneyland del cibo» a #Bologna, Eataly. Da leggere assieme all’inchiesta di Aomame sulle “amicizie pericolose” di Matteo Renzi Il disegno schizoide della rottamazione.

Entrevista a Mario Espinoza Pino, editor de los “Artículos Periodísticos de Karl Marx” por Montserrat Galcerán

Articulos_MarxUn’intervista di Montserrat Galceran a Mario Espinoza Pino, curatore di una recente edizione spagnola degli scritti giornalistici di Marx (Artículos Periodísticos, Alba Clásica, 2013). A partire dalla lettura di un Marx da molti considerato “minore”, Espinoza Pino propone interessanti considerazioni sull’opera di Marx e sulla sua attualità oggi, in particolare per quel che riguarda il rapporto tra pubblico e comune all’interno delle lotte degli ultimi anni in Spagna.

Tsipras_NegriPICCOLO DOSSIER INTORNO ALL'”AFFAIRE” EURONOMADE SU TSIPRAS

L’agorà dei cattivi maestri. Marco Bascetta commenta le polemiche suscitate in Grecia dalla pubblicazione dell’ultimo editoriale di EuroNomade.
Europa: la lista Tsipras fa paura a lorsignori. Fabio Marcelli commenta l'”affaire” sul Fatto quotidiano
President Alexis Tsipras? Is that a joke? Il Guardian commenta le attitudini del pensiero critico radicale contemporaneo rispetto alle imminenti elezioni europee.

Mbembe_AfricaAFRICA AND THE FUTURE.

Intervista a Achille Mbembe sull'”Africa Rising

LA CINA VOLTA PAGINA. China_files

Un’analisi di G. Battaglia sui grandi cambiamenti che hanno investito la realtà cinese nel corso dell’ultimo anno.

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