Riprendiamo qui il comunicato di Esc Atelier segnalando l’assemblea pubblica di mercoledì 24 novembre alle 18:00.

Di ESC ATELIER

Dopo la grave sentenza che ha colpito lo spazio sociale e culturale di San Lorenzo, mercoledì 24 novembre alle 18 una grande assemblea pubblicata per difendere Esc, insieme a spazi autogestiti, associazioni, singoli/e cittadini/e. Invito aperto al nuovo sindaco e alla giunta

La sentenza del Tribunale di Roma che condanna Esc a pagare circa 230 mila euro di canoni arretrati, ricalcolati secondo parametri di mercato e in spregio all’assegnazione tramite Delibera 26/1995, e dunque a quanto da Esc con continuità pagato da oltre un decennio, è solo l’ultimo degli attacchi che abbiamo subito a partire dal 2015. Un attacco vile, che vuole colpire la nostra vicenda politica e le vite di chi ha sempre messo il suo impegno nel percorso, culturale e sociale di Esc, senza chiedere nulla in cambio.

Attacco portato avanti, in modo sistematico, contro spazi autogestiti e associazioni che propongono e praticano un’idea diversa di città. 

Una città solidale, libera dalle logiche del profitto a tutti i costi, la cui misura è la qualità delle relazioni, la condivisione della conoscenza, il mutuo aiuto, e non il denaro; una città che dia la possibilità alle sue migliori energie – creative, intellettuali, giovani e meno giovani – di esprimersi e costruire luoghi in cui riconoscersi e lottare insieme, in cui non sentirsi soli, nei quali sperimentare forme non mercificate di cooperazione sociale, di produzione artistica, di accesso al sapere e alle tecnologie.  

Questo e molto altro, come è noto, è stato ed è Esc. Spazio pubblico attraversato e animato, nei suoi 17 anni di esistenza, da migliaia di donne e di uomini provenienti da tutta la città, dall’Italia, dal mondo intero. Spazio di aggregazione e convergenza di movimento sociali, da quello studentesco a quello transfemminista, a quello ecologista: ovvero quei movimenti che difendono il Welfare State (non solo scuola e università, ma sanità, previdenza, servizi sociali), che combattono contro violenza e discriminazioni di genere, contro la devastazione ambientale e la catastrofe climatica.

Ci troviamo, adesso, a un punto di svolta e siamo convinti si tratti di una svolta che coinvolge non soltanto le attiviste e gli attivisti di Esc, ma tutti coloro che hanno fatto un pezzo di strada insieme a noi, che abbiamo incontrato e con i quali ci siamo organizzati.

Di più: mettiamo nuovamente a disposizione quanto ci sta accadendo, affinché un esercizio collettivo dell’immaginazione e della ragione prenda corpo, denunciando la truffa che abbiamo subito e stiamo subendo, e che individui le modalità con le quali risolvere, una volta per tutte, i problemi che attanagliano Esc e non solo. Alla luce, tra l’altro, della ferita inferta a San Lorenzo con lo sgombero del Nuovo Cinema Palazzo, degli imminenti rischi per Communia; ma a partire, anche, dalle positive soluzioni politico-amministrative per la Casa Internazionale delle Donne, Lucha y Siesta, Puzzle.   

Durante la prima fase della pandemia, tanto è stato detto sull’insostituibile welfare di prossimità messo in campo dagli spazi autogestiti e dalle associazioni. Discorsi rimasti troppo spesso parole al vento, soprattutto da parte di chi ha governato Roma: non vogliamo e non possiamo accontentarci più delle parole, soprattutto quando si accompagnano ad accanimenti amministrativi e giudiziari che con nettezza intendono cancellare, col cappio economico al collo, la città solidale, democratica e antifascista, della cultura indipendente.

Per questi motivi, invitiamo tutte e tutti a Esc, mercoledì 24 novembre ore 18, per una grande assemblea pubblica, che coinvolga tutti coloro – spazi autogestiti, associazioni, singole/i cittadine/i – che si sentono colpiti da quello che sta accadendo, che insieme a noi condividono la necessità e l’urgenza di non arrendersi davanti al ricatto di cui siamo vittime.

Invitiamo il neoeletto Sindaco, Roberto Gualtieri, e la sua Giunta, il Municipio II e la Regione Lazio, a prendere parte all’assemblea, perché è venuta l’ora di voltare pagina, di riconoscere e tutelare Esc e i luoghi che come Esc, quotidianamente e in modo volontario, fanno di Roma una città accogliente, inclusiva, innovativa, libera.     

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